lunedì 6 gennaio 2020

Tolo Tolo recensione personale del nuovo film di Checco Zalone



Ho aspettato qualche giorno prima di recensirlo, per evitare di essere accusata di spoiler, anche se racconterò davvero poco della trama del film. A fine dicembre hanno aperto la prevendita dei biglietti per il nuovo film di Checco Zalone ed un mio amico ha deciso di prenotare anche per me. Mi sono detta "iniziare il nuovo anno con la comicità di Zalone è tutto ciò che mi serve". Il primo gennaio è arrivato e finalmente sono andata al cinema per vederlo.

TOLO TOLO

Vediamo cosa dice Wikipedia a riguardo:

Tolo Tolo è un film del 2020, scritto, diretto e interpretato da Checco Zalone, prodotto da Pietro Valsecchi. È uscito nelle sale cinematografiche il 1° gennaio 2020. Quinto episodio della saga di Checco Zalone, il film racconta l'attualità italiana con lo sfondo della crisi europea dei migranti.

CONSIDERAZIONI PERSONALI

Zalone racconta, con la solita leggerezza che lo contraddistingue, l'immigrazione e le grandi tragedie legate proprio a questo "fenomeno" come, per esempio, le traversate del deserto, la detenzione nei carceri Libici e le relative violenze, i barconi, i morti annegati e i porti chiusi. Lo fa senza risparmiare nulla e nessuno. Le stoccate ai politici nostri ed i componenti dell'europarlamento non mancano. Nessuno è esente, reddito di cittadinanza, aumenti IVA, porti chiusi, ONG, i reporter di guerra che sponsorizzano anche creme viso costosissime e poi parlano della fame nel mondo, i comunisti col rolex (permettetemi la citazione), i concorsi pilotati, l'italiano medio e il politico che dal nulla diventa tutto.  Per quel che mi riguarda, ho trovato davvero fuori luogo la presenza e la parodia di se stesso fatta da Nichi Vendola (davvero patetica), che forse in pensier suo pensava di far ridere, confermando e sottolineando quanto danno ha fatto nella mia regione con i suoi concetti filosofici ed inutili. Filosofia inutile se pensiamo a come sta messa la Puglia grazie al suo operato. Se solo avesse agito di più e parlato meno, saremmo tutti più contenti. Va beh, cambiamo discorso va, che Vendola ha occupato anche troppo spazio sul mio blog.  Il film è bello, la storia anche. Non è una "Zalonata" e sinceramente mi aspettavo da Checco Zalone più risate e meno spunti di riflessione. Mi spiego meglio. Negli altri film ha fatto ridere e poi riflettere, in questo ha fatto riflettere e poi ridere. Troppi vuoti tra una battuta simpatica e l'altra; sarà perchè la sottoscritta, da Zalone, si aspettava gli occhi gonfi di lacrime per le troppe risate, proprio come gli altri suoi film? Ho pensato che sia una cosa voluta. Un voler staccare dal personaggio comico che si è cucito addosso. Ma sappiamo tutti che chi ha provato in passato a slegarsi dal personaggio che si è costruito non ha fatto una bella fine. All'uscita dal cinema il malumore generale era molto evidente. Ci aspettiamo questi film così da altri attori. Da Checco Zalone ci aspettiamo l'ilarità, le battute ignoranti, le canzoni tipo "Angela" o "Dove ho sbagliato" o "I Uomini Sessuali". Inizialmente ho pensato che Zalone, forse, ha effettuato un passaggio a film più profondi e riflessivi, ma a pensarci bene, per effettuare questo cambiamento quasi radicale, avrebbe dovuto avvisare il pubblico e non venirsene fuori come lui ha fatto qualche giorno prima, con il singolo "IMMIGRATO", dal chiaro timbro Zaloniano; quasi a voler dire a tutti che è tornato più carico di prima e poi però ci piazza un film che non è il suo stile. Che sia chiaro, bastava qualche battuta in più. Il film record di incassi al cinema, ma anche record di malumori fuori dal cinema. Un qualsiasi attore, anche non comico poteva prendere il suo posto in questo film, infatti non so perché ho immaginato Bisio e Gassmann al suo posto. Mancavano anche le sue facce buffe che tutti ricordiamo e che abbiamo ammirato nel lancio media del suo singolo "immigrato". Mancavano parecchie cose. Spero di aver valutato male e di potermi ricredere rivedendo prossimamente il film, ma inevitabilmente credo sia arrivato l'inizio della fine anche per lui. Mi dispiace tanto, perché adesso a distanza di anni, i suoi film mi fanno ridere ancora come la prima volta e in TOLO TOLO la mancanza di Zalone si è fatta sentire, almeno nella mia testa.

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